sabato 9 maggio 2015


IL SILENZIO in MUSICA 
Salvatore Sciarrino



La musica di Sciarrino è molto suggestiva, impressionistica, fatta di ‘fenomeni’ acustici istantanei che presto si dissolvono in uno dei momenti più espressivi delle sue composizioni: il silenzio. Un silenzio già evocato da suoni brevissimi, transitori, fantastici e onirici: soffi, frullii, vibrati e respiri del flauto che stanno quasi nel nulla, ma capaci di suggerire un mondo sonoro naturale di grande fascino. Percezioni infinitesimali di suoni, rumori, versi di animali immaginari capaci, però, di evocare quelli realmente esistenti: tortorelle, grilli, raganelle, uccelli notturni. Perché la musica di Sciarrino sta nel silenzio della notte, luogo in cui la nostra capacità recettiva si sensibilizza e si acuisce talmente da farci sentire il silenzio prima dei rumori. E’ il silenzio a prevalere, il silenzio evidenziato – paradossalmente – dai suoni che vivono e muoiono in un mondo fantasmatico in grado di condurre noi ascoltatori in una condizione di incoscienza tale da indurci a chiedere quale sia e dove stia veramente la realtà. E a riflettere sull’ambiguità e fugacità di tutto ciò che è concreto per farci privilegiare – temporaneamente – l’immaginario, l’irreale, l’onirico: il mondo dei sogni, insomma. Non è poco, soprattutto per coloro che hanno sempre inteso anteporre la razionalità all’emotività.  Ma le contraddizioni, in noi uomini, sono infinite e la musica ha la capacità di evidenziarle.


Libro notturno delle voci - Fauci dell'emozione
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Per meglio compenetrare la sfaccettata forma musicale di Sciarrino, sarà opportuno ascoltare un brano per 'flauto solo' ,strumento che il compositore - con l'ardore dell'«autodidatta» come lui stesso si è definito - ha svuotato di tutte le possibilità di produrre suoni nuovi. Incline alla speculazione, ha detto:
" L'incantesimo era riuscito! ... per anni, confesso, avevo covato un desiderio: che il flauto fosse insieme flauto e tamburo, e il tamburo cuore. Non mi sarei visto esaudito tuttavia, se non avessi tutta la vita inseguito un desiderio più grande: di fare della magia con le cose più banali, i suoni più sgradevoli che  circondano il quotidiano e quasi non siamo in grado di  sentire più" ... La canzone a costruzione geometrica su pochi suoni lasciati sospesi dagli incantesimi".
Nel 1985 scrive la "Canzona di ringraziamento" dedicata a Goffredo  Petrassi ed eseguita  da  Roberto  Fabbriciani, qui come allora, per donarci gli evocati 'incantesimi sospesi'.

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(il disegno di Sciarrino si intitola 'Onde')
                                          





     
Esacerbati e smemorati? Oppure sedati e temprati?